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Contributo dei Giovani Comunisti/e

Oggi il lavoro sta diventando uno strumento di ricatto sociale, per cui chi ha la fortuna di averlo è sempre più spesso in condizioni di eterno precariato o, appunto, di continuo ricatto.

La maggior parte dei contratti non viene rispettata o non ha nessuna tutela. Ci sono lavoratori e lavoratrici che lavorano anche 11 ore consecutive al giorno senza alcun tipo di diritti. Per non parlare della maternità, sempre di più vista di cattivo occhio da chi assume. Sempre più spesso troviamo sui giornali articoli che riportano questo ed altri tipi di sfruttamento o discriminazioni.

Con l’arrivo dell’estate troviamo i contratti del turismo commercio e logistica tra i più bassi, in assoluto, a livello nazionale e, come le ultime indagini statistiche confermano, in generale tra i più bassi d’Europa.

Ad esempio vogliamo ricordare come gli operatori museali precari, dipendenti da una ditta privata, del comune di Trieste vengono pagati 4,20 euro all’ora. Qui la notizia.

Una condizione semplicemente inaccettabile.

A tal proposito sia il sindaco che l’assessore alla cultura fanno come Ponzio Pilato, se ne lavano le mani senza attuare nessun tipo di provvedimento serio per rimediare in maniera significativa questa situazione.

Rifondazione Comunista assieme ai Giovani Comunisti vuole dire basta a questo scempio che possiamo definire una violenza contro le lavoratrici e i lavoratori. Vogliamo, soprattutto in questo momento, stare a fianco dei lavoratori perché vengano rispettati diritti e dignità.

Chiediamo che le istituzioni intervengano e che si mettano all’opera al più presto per agire sulle politiche del lavoro in maniera efficace per l’intera collettività, in modo da tutelare tutti i lavora-tori e da scongiurare un forte ulteriore impoverimento della società in cui viviamo.


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